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Un disco rotto a stelle e strisce che semina morte per raccogliere dollari


La storia si ripete. 
A darne prova questa volta è l'indole guerrafondaia che scorre nelle vene della Casa Bianca; l'innata bramosia di potere del pentagono e la volontà nutrita da parte degli americani di tessere politiche accentratrici in nome dell' "esportazione della democrazia".

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Dando un'occhiata agli highlights degli ultimi decenni, ci si rende presto conto che è quasi come se le vicende che hanno coinvolto gli States, in campo internazionale, fossero dettate da un algoritmo.
Sembra quasi che le scelte prese, in fatto di politica estera, fossero lasciate nelle mani di un software o di un'intelligenza artificiale.

Le modalità e la cadenza con le quali i ministri a stelle e strisce hanno avviato operazioni militari nel XXI secolo hanno una ripetivitá quasi disumana, robotica direi, al punto tale che la precedente affermazione: "La storia si ripete" potrebbe essere modificata in: "Gli americani fanno ripetere la storia".

Il mio dovere è finito, passo il microfono alla storia stessa, alla quale affido l'arduo compito di argomentare sulle mie considerazioni iniziali.

-11 Settembre 2001: Si verifica il piú noto attentato di tutti i tempi. 
19 terroristi di Al-Queda, mossi da un vento di rancore nei confronti del mondo occidentale, si rendono protagonisti del dirottamento di 4 aerei di linea, della conseguente morte di 3.000 civili, e dell'abbattimento delle Twin Tower, di un terzo edificio del World Trade Centre e del Pentagono.
Questa è in breve la versione "ufficiale" dei fatti fornita dall'amministrazione Bush.

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Ma quali sono le prove che attestano la colpevolezza o quantomeno la complicità dei terroristi islamici?
Secondo l'accreditata versione dei così detti complottisti, non ce ne sono. 
Sempre secondo questi ultimi, nessuno di quel gruppo di 19 attentatori è stato visto entrare negli aeroporti, nessuno di loro sapeva pilotare aerei di linea di quelle dimensioni ed in realtà alcuni di quei presunti terroristi non esisteva neanche.
Insomma: non c'era uno straccio di fonti che poteva far ricadere le responsabilità del tragico accaduto su Al-Queda.

Anzi, grazie a molti studi e inchieste, i critici hanno ipotizzato che a condurre gli attentati contro i simboli del progresso americano fossero (udite udite) gli americani stessi.
Avete capito bene, i dirottamenti che portarono alla morte di migliaia di persone inermi furono volute, secondo la già citata tesi del complotto, dal governo degli Stati Uniti.
(Leggendo qualche libro a riguardo, vedendo le inchieste di Massimo Mazzucco su Youtube o cliccando qui potrete costruirvi un'opinione personale svincolata da condizionamenti o pregiudizi)

Voi tutti vi chiederete: "Perchè si sarebbe dovuta volere una strage di questa portata?" "Cosa avrebbe dovuto giustificare un simile spargimento di sangue?"
Sempre secondo i "complottisti", questo auto-attentato, architettato dall'interno, sarebbe stato un pretesto per giustificare la Guerra al terrorismo.
Attenzione, Washington non si mobilitò per provare a debellare le minacce estremiste in medio-oriente, come volle far credere, ma si impegnò soltanto nell'accaparrarsi le preziose risorse fossili irachene, saudite ecc.

  • Facciamo un riassuntone della situazione presa in esame finora: (questa frase la ritroverete più volte)
Pretesti leciti per giustificare il conflitto= Nessuno.
Prove che attestino la colpevolezza dei medio-orientali= Nessuna.
Esito= Entrata in guerra.

Proseguiamo con la nostra analisi storica.

Nel 2010, quando un corpo speciale dei Marines tolse la vita al capo di Al-Quaida, nonchè alla principale fonte di male e terrorismo nel mondo, i morti dell'11 Settembre erano ormai vendicati e  la permanenza dell'esercito a stelle e strisce nei territori occupati dal 2003 destava scetticismo.

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A mio avviso, la guerra al terrorismo non aveva più motivo di esistere e ciò rappresentava una pessima notizia per le lobby degli armamenti e per i petrolieri, che con rammarico dovevano dire addio rispettivamente al potente mercato delle armi instaurato e alle preziose risorse minerali da cui avevano attinto per anni.
Anche per l'amministrazione statunitense, la conclusione del conflitto  fu una vera e propria lancia nel costato, in quanto la guerra al terrorismo era diventata una fonte di arricchimento economico senza paragoni.

Fu cosí che lo stesso paese che probabilmente pochi anni prima si rese responsabile della morte di 3000 innocenti per sollevare il disappunto popolare e giustificare un'escalation, cercò un nuovo pretesto per continuare a lucrare sulle spalle delle economie dei territori "occupati". Tutto questo mentre si seminava morte e distruzione.  

Mettere in scena un altro auto-attentato, dopo il polverone sollevato a seguito dell'11 Settembre da qualche giornalista scettico, sarebbe stato rischioso, ed oltraggiosamente immorale, così la Casa Bianca dovette ricorrere ad un nuovo escamotage.
Fu così che l'amministrazione Obama decise di dare vita ad una lotta all'ultimo sangue alle armi chimiche medio-orientali.


Come dimostra anche il film "Green Zone" con Matt Demon, i militari inviati dal governo degli Stati Uniti, dopo una lunga fase di vana ricerca di queste fatidiche armi chimiche, capirono che stavano cercando il Sacro Graal del XXI secolo: un qualcosa che esisteva solo nell'immaginazione di chi voleva che esistesse.
Detto in altri termini, delle armi chimiche non c'era neanche l'ombra.
Anche il New York Times, riponendo fiducia nel governo, decise di credere ciecamente alla storiella delle armi di distruzione di massa. Il risultato fu che qualche tempo dopo, prese coscienza di quello che stava succedendo e pubblicò un ammissione di errore giornalistico, riconoscendo la parzialità dei suoi reportage e la mancanza di scetticismo verso le fonti


Risultati immagini per armi chimiche
  • Facciamo un altra repentina ricapitolazione della situazione analizzata:
Pretesti leciti per giustificare il conflitto= Nessuno.
Prove che attestino la colpevolezza dei medio-orientali= Nessuna.
Esito= "Entrata" in guerra.

Per completare il cammino che abbiamo iniziato dibattendo del "finto" attentato del 2001 e delle fantomatiche armi chimiche, dobbiamo aggiungere un ultima tappa per raggiungere il nostro obbiettivo.
E' necessario inserire nello scacchiere preparato finora una pedina utilissima che ci servirà per fare scacco matto al Re e dimostrare la nostra tesi.

- Il 13 Giugno 2019 una serie di esplosioni hanno colpito due petroliere "americane" nel golfo dell'Oman. 
Nonostante su questa vicenda non si riesca a far luce, e sebbene il volto del mittente di questo sabotaggio sia avvolto nell'ombra, il segretario di stato di Donald Trump: Mike Pompeo ha accusato prontamente l'Iran per l'attacco, dicendo: "Sono loro i responsabili, lo hanno fatto per colpire gli alleati degli U.S.A.".

Risultati immagini per petroliere usa attaccate 

Il pentagono non poteva rispondere solo con mere e spoglie dichiarazioni ad una violenza come questa, infatti, ieri ha deciso di indirizzare ai danni di Teheran un ingente attacco informatico, dopo aver valutato se inviare Raid Aerei.

  • Facciamo ancora una volta un riepilogo della situazione:
Pretesti leciti per giustificare il "conflitto"= Nessuno (in assenza di fonti).
Prove che attestino la colpevolezza dei medio-orientali (in questo caso degli iraniani)= Nessuna.
Esito= "Entrata in guerra" (con le dovute virgolette).

Ora possiamo dirlo ad alta voce e con tono deciso: "Scacco matto al Re".

Abbiamo dimostrato grazie all'ausilio delle fonti, che sono gli americani ad avvolgere e riavvolgere in continuazione i nastri della storia contemporanea, proiettando sui libri di storia moderna, sulle prime pagine dei quotidiani e sugli schermi, notizie viste e riviste più volte in cui gli unici fattori mutevoli sono i nomi dei protagonisti.

In realtà il mio intento non era solo quello di rendervi consapevoli della ciclicità di alcuni eventi.
Anzi, se ho consumato tanto inchiostro è perchè credo che, in assenza di opinionisti o reporter con gli attributi pronti a denunciare le situazioni più delicate, c'è bisogno di urlare al mondo quanto alcuni governi, che si definiscono democratici, siano disposti a fare, in nome del tanto agognato progresso o mossi dalla ragion di Stato.

Perchè con milioni di testate giornalistiche, Tg, riviste ecc per cercare di fare un pò di luce su queste zone d'ombra che macchiano l'informazione c'è bisogno di un semplice ragazzino liceale?


Michael Erasmo Alliegro
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