La prima prova della maturità è da sempre stata portavoce dei cambiamenti sociali, economici, politici o ambientali in atto, nonché una fedele manifestazione dell'evoluzione dei tempi ed una fonte storica attendibilissima. Insomma: una finestra sul mondo dell'attualità, o meglio: una vera e propria rivista storica nelle mani dei posteri.
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Alla luce di queste considerazioni, consci del fatto che le tracce della prima prova ci suggeriscono quali siano i temi piú caldi e dibattuti del momento, ha suscitato non poco sgomento e frustrazione la scelta da parte del ministero dell'istruzione di non inserire un tema sui cambiamenti climatici.
Come ho sottinteso in apertura, la prima prova di maturità dovrebbe essere una sorta di termometro sociale, capace di misurare quanto sia sentito un tema o un altro.
Quindi, facendo due calcoli, si puó facilmente dedurre che per il Miur, quello dei cambiamenti climatici non è una tematica che davvero riflette le trasformazioni che stanno investendo il volto della nostra storia, né tanto meno è degno di essere riportato tra le 7 tracce da proporre ai 600.000 studenti italiani che sono in procinto di maturarsi (si spera).
Quindi, facendo due calcoli, si puó facilmente dedurre che per il Miur, quello dei cambiamenti climatici non è una tematica che davvero riflette le trasformazioni che stanno investendo il volto della nostra storia, né tanto meno è degno di essere riportato tra le 7 tracce da proporre ai 600.000 studenti italiani che sono in procinto di maturarsi (si spera).
Come mai invece è stato scelto come tema di attualità quello relativo alle mafie?
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Non intento minimamente "denigrare" la nobile lotta alla criminalitá, ma penso soltanto che facendo un confronto tra il tema delle mafie e quello dei cambiamenti climatici, ci si accorge che c'è una notevole differenza.
Innanzitutto perchè un'organizzazione di stampo mafioso, per quante vittime possa fare, non sarà mai in grado di mettere in pericolo la sopravvivenza della nostra specie, come invece "minacciano" di fare i disastri ambientali.
Ed in secondo luogo poichè il tema delle mafie va combattuto dalle autorità, mentre quello dei cambiamenti climatici lo si puó cercare di fronteggiare anche nel proprio piccolo con semplici gesti quotidiani.
Alcuni potrebbero contestare queste argomentazioni dicendo: "Il miur ha voluto sensibilizzare gli studenti in merito alla lotta alla criminalità organizzata, non vuole mica dei soldati pronti a combattere i vari Totó Rina".
Sarebbe lecito rispondere dicendo che lo stesso discorso varrebbe per i cambiamenti climatici: bisogna sensibilizzare i giovani anche su questo fronte, visto che, come già detto, ne dipendono le sorti del pianeta.
In realtà, le nuove generazioni non dovrebbero essere i soli mittenti di quella eventuale campagna di sensibilizzazione che al momento possiamo soltanto immaginare.
Infatti, anche coloro che si sono maturati da anni, hanno dimostrato di essere poco avvezzi a questo tema, come testimoniano le loro scarse conoscenze a riguardo, ma anche le loro preferenze politiche.
Mi riferisco a quello scarso 1% incassato dal partito dei Verdi nelle scorse elezioni europee nel Bel paese.
Autocitandomi direi: "Poichè il voto è un indelebile testimone dell'evoluzione dei tempi, delle tendenze sociali e del livello di acculturamento delle masse, si puó concludere che gli abitanti della nostra amata penisola non si sono ancora affezionati al tema della sostenibilità ambientale."
(Estratto dell'articolo "Un italia sempre meno verde ed europea". Clicca qui se vuoi leggerlo)
A tal proposito, è forse il caso di entrare nello specifico della questione "Cambiamenti Climatici".
Cercherò di trattare questo tema, non con la solita retorica qualunquista da piazza, ma con fatti di cronaca recentissimi:
- In India, questa settimana, si è diffusa un ondata di caldo anomalo che ha portato, finora, alla morte di una cinquantina di persone.
Nella capitale (New Delhi) il 10 Giugno, la temperatura massima registrata è stata di 49 gradi; mentre in altre grandi metropoli, come Churu, Allahabad e Banda i picchi hanno superato di poco i 50 gradi.
- Nella Siberia settentrionale, a causa dello scioglimento improvviso dei ghiacciai, un orso polare si è visto costretto a dover abbandonare quello che era il suo habitat e a dover camminare per 1.500 Km. L'istinto di autoconservazione, lo ha spinto fino alla città di Norilsk, dove gli abitanti hanno fotografato un orso provato dalla stanchezza e dalla fame mentre rovistava nella discarica urbana.
- Il 13 giugno dei gruppi di ricercatori impegnati in una missione di recupero di attrezzature in Groenlandia, sono stati sorpresi da un qualcosa di inpronosticabile: si aspettavano infatti di ritrovarsi di fronte ad una distesa di ghiaccio interminabile, mentre ad attenderli c'era solo dell'acqua, pronta a dare prova dello "scioglimento dei ghiacciai".
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Come vedete, da tutti gli angoli della nostra cara Gaia, ci giungono dei segnali promonitori di un disastro che non tarderà ad investirci.
Stà a noi riuscire a captare questi segnali e ad attivarci di conseguenza, cercando di fare resistenza alla forza incontenibile della natura.
Michael Erasmo Alliegro
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