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A mari estremi, estremi rimedi

L'Italia è di fronte ad una crisi umana e sociale che sembra rievocare quella registrata nel ventennio fascista. La "crisi" che ci sta investendo e a cui faccio riferimento, è quella relativa alla questione migratoria.
Attenzione, non è il fenomeno degli sbarchi, nella  sua essenza piú profonda, ad aver determinato questo "periodo buio" di cui parlo, ma è il come tali sbarchi siano stati "metabolizzati" dall'opinione pubblica del Bel paese.
Quali giudizi avranno mai potuto dare gli italiani dall'alto dei loro divani?

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Il dramma dei migranti diventa una scultura sottomarina. Lanzarote.

Per parlarne partiamo dal principio, ovvero dalle parole di chi, purtroppo, "governa" anche me.
 Il ministro degli Interni stá diffondendo le sue politiche di rancore ed odio ai danni di quei rifugiati che rischiano la vita in mare in nome di un sogno chiamato Unione Europea.
 Le idee estremiste del leader del Carroccio in merito a questa delicata questione stanno quindi raggiungendo gli Italiani, ed a giudicare dall'atteggiamento di questi ultimi, si potrebbe pensare che essi abbiano perso la loro capacità di indignarsi.
Mi spiego meglio...
Il risultato della propaganda leghista è proprio quello di aver creato una nuova generazione, drogata di slogan, che non riesce piú a sviluppare un proprio senso critico, nè a stupirsi delle barbarie che si consumano nel Mediterraneo: un mare che per secoli è stato sinonimo di grandezza e prosperità ed ora è visto solo come un portatore di criminalità.

Come è possibile che un ministro, che tra l'altro deve anche assolvere al suo ruolo pedagogico, definisca la questione "immigrazione" come una "pacchia"? Oltretutto, come si spiega che a fronte di questo linguaggio poco consono e alla luce del mancato rispetto nei confronti di esseri umani, gli italiani invece di sputare addosso al vice-premier la loro indignazione lo continuano a votare alle urne?

Citando Saviano: "Sarà forse una pacchia morire in mare? Sará forse una pacchia sentire i propri figli pronunciare la parola "mamma" mentre affogano in mare?"

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Roberto Saviano nel corso di una conferenza. Napoli.

Riflettete su quanto detto e cercate di attivarvi contro chi diffonde odio gratuito ai danni di naufraghi che nonostante tutto e tutti rimangono sempre delle persone. Ma soprattutto: non fatevi contaminare da questo populismo sovranista sfrenato, anche perchè è lo stesso che portó gli italiani a convincersi della necessità delle leggi razziali nel 38. Dobbiamo scegliere la strada che vogliamo che il nostro paese prenda e dobbiamo farlo ora. Siamo di fronte ad un bivio, odio o accoglienza? umanità o disumanità? rancore o indulgenza?  Sempre citando Saviano: "chi è neutrale è complice".


Ora vorrei mostrarvi le pungenti parole dello scrittore napoletano che ho già citato più volte nel corso di questo pezzo.
Ecco a voi il discorso completo di Roberto Saviano nello studio di Carta Bianca il  25 Giugno scorso.
Buona lettura.


"Questa sera vorrei mostrarvi una foto che noi tutti abbiamo visto...

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Foto che  ritrae il corpo senza vita di Alan Kurdi a cui fa riferimento Saviano

È la foto di Alan Kurdi, il bambino siriano trovato senza vita nel 2015 su una spiaggia turca.
Di solito, la morte in fotografia allontana, crea un muto rispetto, ma non innesca azione, anzi, immobilizzaMa qui qualcosa è cambiato, questa foto ha permesso di far entrare nei cuori degli europei il dramma dell’immigrazione, che prima guardavano con una certa distanza e con meno empatia.

Il fondatore della Ong Open Arms, Oscar Camps, al tempo si occupava di sicurezza in mare. Un giorno guarda alla Tv il volto senza vita di Alan Kurdi e la figlia gli chiede: “Papà perché non l’hai salvato? non è questo il tuo lavoro?”

Così ad Oscar arriva un idea. Ovvero quella di usare la sua barca per salvare migranti. Le Ong erano nate per sopperire alla mancanza di una politica europea strutturata in merito al problema migratorio. Queste barche salvavano vite e testimoniavano ciò che stava accadendo nel mediterraneo. Esse erano apprezzate ed elogiate per ciò che facevano.
 Poi ad un certo punto da: ambulanze del mare, finiscono per essere definite: taxi del mare. Viene addirittura affibbiata alle barche delle Ong un’accezione di lusso, poichè i Taxi sono mezzi comodi.
 Quindi vengono accusate di favoreggiare i clandestini e contribuire all’”invasione”. Ma c’è un’altra foto che vorrei sottoporvi, quella di Josefa.


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Ecco Josefa nelle mani di un volontario di Open Arms

[...]
Josefa viene dal  Camerun e se è tuttora viva è perchè è rimasta in mare per due giorni aggrappandosi ad una parte del gommone su cui viaggiava. Prima che i volontari di Open Arms la salvassero era rimasta aggrappata ad altre persone che però non ce l’hanno fatta, sono morti annegati. Quando Josefa ha iniziato a parlare, le sue prime parole sono state: Non in Libia! Non in Libia! Non portatemi in Libia!

Gli occhi di Josefa mostrano l’orrore di tutto ciò che ha visto. 

Ma poi avviene che viene diffusa una nuova foto di Josefa ed i complottisti si scatenano: dicono che ha le mani troppo curate per essere rimasta in acqua tutto questo tempo, ha lo smalto addirittura, sembra tutto finto agli occhi di questi ultimi.
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Josefa con il presunto smalto di cui parlano i complottisti


Lo smalto in realtà gli è stato messo proprio sulla nave Open Arms perché la cura del corpo è il primo atto per far ritrovare la dignità perduta ad una persona ma anche per mostrare che il corpo non è soltanto un mezzo di dolore.
Così sono state accusate le Ong di agire da Pulp Factor. Nel concreto secondo chi le accusa, quando ci sono loro in mare i migranti vengono stimolati  a partire. Falso!
Le Ong sono entrate nel mare nel 2014, perché la gente moriva e non il contrario. Se l’Europa avesse fatto il suo dovere, le Ong in mare non sarebbero state neanche necessarie
Continuano a ripete che bloccando le Ong sono diminuiti le morti in mare. Falso! 
Abbiamo ormai smesso di vedere i migranti come persone, sono numeri, numeri che muoiono o numeri che non muoiono, non sono più esseri umani.
Per questo, per provare a far tornare esseri umani queste persone, servono le immagini.
Il ministro degli interni ha detto a proposito di queste sue nuove politiche migratorie: "è finita la pacchia".
Ma questa è pacchia? Morire in mare. 
È pacchia sentire i bambini che pronunciano come ultima parola la parola "mamma" mentre affogano? Ma sapete perchè questi erano i toni per affrontare questo tema? 
Perche i migranti erano il nemico perfetto per una politica che non sà dare risposte o prospettive vere. 
State meglio dopo tutto quello che è stato detto sui migranti?
Fornisce una motivazione falsa alle insoddisfazioni delle persone. La mancanza del lavoro è colpa dei migranti, l’aumento dei crimini è colpa dei migranti ecc, (anche se poi i dati lo smentiscono).
È in corso un invasione! Falso, solo l'8 per cento della nostra popolazione non è italiana. 
Sento già qualcuno che dice: Si ok, ma non possiamo mica accoglierli tutti. Attenti, noi non dobbiamo mica accoglierli tutti  ma salvarli tutti.
L’accoglienza viene dopo, e c'è tempo per discuterne. 
Non è giusto fare politica sul corpo di disperati, da 13 giorni una Ong è in mare in attesa di risposte.

Vi vorrei raccontare un'altra storia, quella di Usaida. Gli occhi di Usaida raccontavano di aver sparso tante lacrime. Per sopravvivere in acqua questa bambina si aggrappava al cadavere di un altro migrante.Ora, di fronte a tutto questo orrore, non puoi più rimanere immobile, non puoi più rimanere neutrale, bisogna scegliere da che parte stare. Chi è neutrale è complice. Grazie." 

 Michael Erasmo Alliegro

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