di Antonio Marsicano
“La famiglia è soltanto quella composta da uomo e
donna, solo loro se si amano e si
uniscono in matrimonio sono immagine e somiglianza di Dio, anche se non sono
credenti.”
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Così, il Pontefice foriero di novità e rivoluzione
all’interno della chiesa romana parlava ai delegati del forum delle famiglie.
Parole forti, pesanti quelle del papa, che sono andate a ricalcare un sentiero
che sembrava tralasciato dalla chiesa da ormai un po’ di tempo: le unioni
civili, o meglio dire, i matrimoni tra persone dello stesso sesso, blasfemia
risonante dai banchi di Montecitorio sino alle sedi dei municipi di mezza
Italia. Ed è proprio la chiesa oggi, non solo a non accettare le famiglie, non
da sottovalutare questo termine, ma a rifiutare l’essere ad immagine e
somiglianza di un Dio che tra i suoi precetti generali ha disegnato l’uomo
proprio come lui, dando quindi a questa frase un retrogusto barbarico: gli
omosessuali sono automaticamente considerati, per semplici principi della dialettica,
non umani, alieni che vivono nelle nostre strade. Amici della Nasa, non c’è
quindi bisogno di arrivare su Marte per trovare forme di vita extraterrestri,
basta semplicemente assistere al gaypride più vicino per gonfiarsi gli occhi di
scoperte inimmaginabili per centinaia di studiosi. Questa non è allora
un’affermazione classica come quelle utilizzate dai preti di provincia per
scoraggiare l’opinione pubblica composta da qualche dozzina di settantenni
sugli omosessuali, ma un esilio forzato dalla razza umana per l’intero “popolo”
omosessuale, una dichiarazione sottile, ma dura, molto dura.
Torniamo poi a
quel termine che v’ho chiesto di sottolineare: famiglia. Può davvero però il
signor Bergoglio parlare di famiglia? Cos’è per il papa la famiglia se non una
schematica rappresentazione di quello che è l’algoritmo riproduttivo della
specie umana? Cosa capisce il papa della famiglia? Ha mai amato qualcuno il
papa? Si, probabilmente si, ma è stato costretto a reprimere il tutto, ad
uccidere il suo sentimento scagliandolo dalla rupe Tarpea del suo animo indotto
dal suo rigido modello gesuita, alienandosi in questo caso davvero da quella
che è la caratteristica fondamentale della nostra razza; nei suoi tanti deliri
Aristotele c’ha consegnato una sacra definizione, quella di uomo come animale
politico, io, osando accostarmi al maestro, provo ad aggiungerne un’altra:
l’uomo essendo animale politico è implicitamente animale amante: legandosi ad
altri uomini deve obbligatoriamente covare una qualsiasi forma d’amore verso
gli stessi e, non perdendo tempo ad approfondire questa mia infima teoria mi
limito solo a giudicare immondo colui che dà precetti utili a sedare l’amore.
E
tornando infine al bandolo di questa matassa che ho contribuito a creare, cos’è
la famiglia?
La famiglia è il trionfo dell’amore: la salda unione di una coppia
in un elemento che è unico e diviso allo stesso tempo e che punta a condividere
la propria esistenza ad un passo solo. E, ricomparendo ai piedi della domanda
generatrice di questa mia riflessione, cosa capisce il papa della famiglia?
Colui che ha rifiutato il sentimento alla base della nostra razza può davvero
parlarne a riguardo? Non credo sia un atto di coerenza degno della santa
chiesa. Come quello che, sempre all’interno della stessa conferenza, ha
dimostrato parlando di aborto: “nazismo” disse. Lui, figlio
dell’organizzazione madre dell’inquisizione, delle crociate, degli abomini in America
latina e nel resto del mondo si permette di giudicare la libertà delle donne
del mondo giudicandolo immorale, la stessa persona che pochi minuti prima ha
negato implicitamente l’umanità degli omosessuali.
La libertà è da sempre
qualcosa di inviso alla chiesa o comunque alle organizzazioni religiose,
fondate lucrando sul terrore, sull'umana paura, sulla mancanza di certezze
degli esseri umani, rapita ai coinquilini del nostro pianeta promettendogli un
qualcosa di metafisico e mai verificato. È successo, abbiamo scelto di prendere
le catene e indossare i paraocchi, per sperare in una chiave ed una mano che
sciolga i nostri nodi, lo abbiamo fatto, l’umanità lo ha fatto, ma oggi, a
salvaguardia della nostra stessa umanità vi chiedo, osate, avete da perdere
solo le vostre catene, abbandonate tutto ciò che è certo, ciò che è semplice e guardate
con i vostri occhi, diffidando da chi, promettendovi il paradiso, non vi
considera parte della specie. E se, proprio oggi, l’oms ha escluso la
transessualità dalle malattie mentali e quindi la scienza, questo meccanismo
perfetto perché autocorrettivo, dimostra l’uguaglianza dei gender e di
qualsiasi siano i nostri tipi di amore, liberatevi dal mondo cercando la
libertà e come declamò un Omero contemporaneo amatevi, amatevi come vi pare.
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