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La sfida del nuovo millennio in Basilicata

 [Ecco un estratto di un articolo che sarà pubblicato sul Lucano Magazine]
[...] Ma la vera domanda è: Noi lucani come ci poniamo di fronte alla sfida del nuovo millennio? Come viene percepito il tema dei cambiamenti climatici dai basilischi?

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Contrariamente a quanto si possa pensare, il popolo delle Royaltis e dei giacimenti petroliferi Eni si è schierato in prima linea nella lotta ai disastri ambientali, smentendo la visione comune secondo cui la Basilicata sarebbe abitata da un popolo statico, ozioso e passivo. Pare proprio che l’urlo disperato di Greta Thunberg in difesa dell’ecosistema planetario abbia raggiunto anche la nostra regione. 

In particolar modo, a cogliere l’importanza e l’urgenza della tematica finora presa in esame , siamo stati noi giovani.
Ci siamo riuniti, abbiamo discusso, ci siamo informati e finalmente abbiamo preso coscienza del fatto che il nostro futuro è messo fortemente in dubbio dalle politiche capitalistiche messe in atto ormai da anni da governi poco lungimiranti: resi miopi dal Dio Denaro che fa muovere gli ingranaggi del mondo e da quella sete di consensi sfamabile non di certo con manovre di cambiamento a lungo raggio.

Noi nativi digitali dei 5 fiumi, abbiamo compreso la necessità di un cambio di rotta, ma soprattutto siamo giunti alla conclusione che tale inversione di tendenza avrebbe dovuto trarre origine dalle basi della società: da noi giovani stessi. Insomma, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo finanche iniziato a remare contro il pregiudizio sempre più radicato secondo cui le nuove generazioni sarebbero sinonimo di nulla-facenza e disinteresse. Tutt’altro!  

Un fedele testimone pronto a dare prova dell’attivismo giovanile di cui parlo è la fondazione della Rete degli Studenti medi Lucana, costituita da circa 180 tesserati nella regione di Sinisgalli e Scotellaro.

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Trattasi di un associazione apartitica che germoglia sul nostro territorio con il fine di riaccendere la consapevolezza negli occhi di un popolo assuefatto da una politica sempre più artificiale e sempre meno pragmatica, che pur di riscuotere successo alle urne: si carica di slogan, di grandi orazioni, di discorsi eccellenti, ma che poi nel concreto non si mobilita affatto per la difesa dei diritti a cui talvolta allude.

Noi studenti siamo pronti a denunciare con forza e coraggio l’artificiosità dilagante di chi ci governa. Siamo pronti ad armare un popolo della sola arma di cui dispone per difendersi: l’informazione. Siamo pronti a fare della lotta per la degenerazione ambientale la sfida della nostra generazione. 
Non esiteremo di certo ad attivarci prima che l’imminente collasso climatico ci investa.

La Rete degli Studenti Medi ha già manifestato il proprio disappunto in diverse occasioni, basti pensare ai cortei del 15 Marzo nelle strade potentine o quello del 24 Maggio di fronte al centro oli di Viggiano. Ma non finisce qui. Fin quando sindaci e presidenti non si scomoderanno dalle loro poltrone ed inizieranno ad ascoltare ed assecondare le richieste di giustizia climatica ecc mosse da un mondo sull orlo del baratro, la nostra protesta non avrà fine.


70 anni fa Carlo Levi nel suo celebre libro: "Cristo si è fermato ad Ebboli" diceva che il tempo in Basilicata sembrava essersi fermato e che storia non pareva aver fatto il suo corso. 

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Negli anni 30 infatti, la nostra terra non era ancora mai stata coinvolta dalle grandi trasformazioni che si registrarono in precedenza nel mondo. Nè la rivoluzione industriale, nè l'illuminismo, nè tantomeno le innovazioni tecnologiche seicentesche ci avevano mai sfiorato. Ora invece abbiamo dimostrato che le cose sono cambiate. Abbiamo dimostrato che proprio quella terra in cui la storia non sembrava esser passata è al centro di una lotta su scala internazionale.

Michael Erasmo Alliegro


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