“Il tuo post
è stato eliminato. Abbiamo rimosso il tuo post perché non segue le nostre
Community Guidelines in merito a nudo e pornografia.”
Cari lettori
e lettrici, con questo articolo vi vorrei mettere al corrente di un evento
spiacevole che recentemente ha visto protagonista un mio post.
Infatti,
ieri pomeriggio, 30 Aprile 2019, avevo pubblicato alcune mie considerazioni corredate
da tre immagini relative ai maltrattamenti perpetuati da parte di militari
americani ai danni di alcuni detenuti medio-orientali nel carcere di Abu Ghraib
(nei pressi di Bagdad), nel 2003.
Trattasi di
immagini forti, capaci potenzialmente di urtare la sensibilità di qualcuno, quindi,
non a caso, suggerivo esplicitamente e preventivamente che si sarebbe trattato
di fotografie che avrebbero potuto scuotere gli animi dei più delicati.
Pertanto, potrebbe
sorgere spontaneo in voi un interrogativo: perché pubblicare immagini così crudeli
e disumane?
La risposta
va ricercata nel mio amore per la conoscenza e nella mia passione per la
verità.
Lo scopo del
mio scritto era quello di diffondere conoscenze politicamente scomode, a cui i media non hanno
dato la rilevanza che meritano, in quanto il discorso delle torture nelle carceri
irachene va collocato all’interno di uno scenario dal più ampio respiro.
Ripercorriamo
i passi della storia sino ad una data assai nota: ovvero quella dell’11
Settembre 2001.
Quest’ultima
data è associata agli attentati alle torri gemelle compiuti da Al Queda. A riguardo,
è appena il caso di ricordare, che secondo alcune ricostruzioni, basate su una
lunga serie di prove e di aneddoti, di tali azioni sarebbe corresponsabile l’amministrazione Bush.
Detto in
altri termini, in quel giorno che rimarrà nella storia, l’America colpì sé stessa.
E perché l’amministrazione
Bush avrebbe dovuto mettere in scena un auto-attentato? Sempre secondo alcuni, semplicemente
per poter giustificare una “finta” guerra al terrorismo, volta probabilmente al
controllo delle risorse petrolifere medio-orientali.

Ad ogni
modo, resta accertato, che furono proprio queste dinamiche a portare l’U.S.A. Army
ad invadere l’Iraq nel 2003.
L’anno
successivo (precisamente il 29-04-2004) grazie ad alcune fughe di notizia
vennero diffuse le foto del carcere di Abu Ghraib e dei vari maltrattamenti
verificatisi in quest’ultima struttura.
…in tal modo
divenne palese (se già non lo fosse) che lo stesso stato che si proclama come
paladino della giustizia internazionale e difensore dei diritti delle
popolazioni oppresse in realtà è tutt’altro.
Tutto ciò è in
sintesi quello su cui verteva la descrizione del post di ieri.
A mio avviso
non varrebbe la pena ricalcare una tematica di cui ho già parlato in un post,
ma dal momento in cui Insagram ha eliminato tale post credo che la faccenda
assuma dei connotati diversi.
“Il tuo post
è stato eliminato. Abbiamo rimosso il tuo post perché non segue le nostre
Community Guidelines in merito a nudo e pornografia.”
…Con questa
nota ho ricevuto la notizia dell’eliminazione.
Instagram
giustifica la diffusione di fake news, di video pedopornografici “velati” e
come se non bastasse in questa community trova terreno fertile il cyberbullismo;
ma a quanto pare se pubblichi una foto (per quanto crudele possa essere) in cui
esorti i tuoi follower a guardare in faccia la realtà (come nel mio caso)
rischi di essere bannato.

Oltretutto,
c’è da dire che soltanto con l’hastag Abu Ghrab sono stati pubblicati oltre 1500 post; quindi perchè soltanto quello
di @open_space_cultura è stato rimosso e gli altri no?
Forse a
causa delle “ipotesi” apparentemente azzardate che ho avanzato?
Il mio
discorso alla luce di queste ultime considerazioni si è assai complicato, in
quanto entrano in gioco variabili come la libertà di parola o la possibilità di
divulgare.
Non vi
lascio con la consueta domanda ma con una certezza: anche nel regno di
Instagram non domina la democrazia.
Michael Erasmo Alliegro
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