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RECENSIONE DEL LIBRO "ORGOGLIO E PREGIUDIZIO"


“Un po’ troppo leggero, e brillante, e spumeggiante”: è così che Jane Austen definisce uno dei romanzi di formazione più letti e apprezzati della letteratura inglese dell’Ottocento. “Orgoglio e Pregiudizio” racconta la storia della giovane Elizabeth Bennet, per Austen “la creatura più incantevole che sia mai apparsa sulla carta stampata” e dell’incontro con il misterioso Mr. Darcy.
La vita ordinaria della cittadina in cui abita con la sua famiglia viene infatti piacevolmente sconvolta dall’arrivo di due nobili gentiluomini: Mr. Bingley e il suo fedele amico Mr. Darcy, alla ricerca di pace e tranquillità nella campagna inglese. Non sanno però che in seguito al loro arrivo si aprirà una vera e propria gara tra le giovani fanciulle del paese per guadagnarsi le loro attenzioni.
E’ proprio durante uno dei balli organizzati per conoscere i due che Mr. Darcy ed Elizabeth si incontrano per la prima volta. Ad un Darcy che considera Elizabeth "appena passabile", si oppone un Bingley che si dimostra affabile e gentile ed inizia a mostrare interesse per la sorella maggiore di Elizabeth, Jane.
Grazie al rapporto sempre più intimo tra Jane e Bingley, Elizabeth e Darcy sono costretti ad incontrarsi in più occasioni e a conoscere lati sempre nuovi l’uno dell’altro che li porteranno inevitabilmente ad attrarsi a vicenda. I due si evitano, si allontanano e tornano ad avvicinarsi ancora quasi inconsciamente, per una serie di avvenimenti casuali.
“Fin dall’inizio, fin dal primo istante, direi quasi, che l’ho conosciuta, i suoi modi, palesandomi appieno tutta la sua alterigia, la sua presunzione, il suo egoistico sdegno dei sentimenti altrui, furono tali da costituire quella base di disapprovazione sulla quale gli avvenimenti che seguirono hanno costruito una così irriducibile antipatia; e non era ancora un mese che la conoscevo che già sentivo che lei era l’ultimo uomo al mondo che mi sarei mai lasciata indurre a sposare.”
E’ in questo contesto che entrano in scena i due veri protagonisti del romanzo, l’Orgoglio e il Pregiudizio. Questi sentimenti non nascono dal rapporto personale tra i due ma dal loro modo di vedere il mondo, che è strettamente legato alla loro classe di appartenenza: Darcy è un uomo aristocratico e benestante, che vive a Pemberley in un grande proprietà; Elizabeth fa parte di quella fascia della borghesia mercantile che cerca di avvicinarsi sempre più al mondo aristocratico, assumendone i modi e i costumi. L’Orgoglio di essere esponenti della propria classe non può che porre una barriera tra i due, troppo chiusi nel loro mondo per comprendere quello dell’altro.
L’Orgoglio e il Pregiudizio di questi personaggi così simili e allo stesso tempo così diversi verranno estirpati solo quando saranno pronti a mostrarsi vulnerabili e a fidarsi l’uno dell’altro, lasciando che i loro sentimenti più puri salgano in superficie e si rendano manifesti. A cambiare non è solo un’idea o un’impressione che Darcy ed Elizabeth hanno, ma il loro modo di pensare e interpretare la realtà, una volta che avranno capito che tutto ciò che ritenevano vero riguardo l’altro era in realtà privo di fondamento, frivolo e ingiusto. A carte scoperte Darcy si dimostra generoso e timido, Elizabeth intelligente e avventata.
Ad avvicinare Elizabeth al Pregiudizio è dunque la sicurezza nel proprio giudizio, l’abitudine a pensare da sola, a non essere influenzata e a difendere strenuamente le proprie convinzioni, che la rende diversa ed intrigante agli occhi di Darcy. E’ questa la forza del suo personaggio ed è ciò che per me la rende una delle eroine più amate e ricordate.
Alla storia di Elizabeth si aggiungono le vicende di tutta la sua famiglia, emblema della borghesia inglese ottocentesca e della sua voglia di arricchirsi e acquisire sempre più prestigio. Le figure del Signore e della Signora Bennet sono quasi comiche: la Signora Bennet sembra disperata nella ricerca di un marito per le sue quattro figlie e si cura più dell’opinione altrui che della propria, senza tener conto dei desideri delle ragazze; il signor Bennet è il suo opposto: un uomo sarcastico, che ammira l’arguzia e l’intelligenza piuttosto che la bellezza e la gentilezza e che apprezza Elizabeth per la sua natura insolente e testarda per cui la madre invece la rimprovera. Le sorelle di Elizabeth sono infatti totalmente diverse da lei, a partire dalla dolce Jane, per arrivare alla mediocre Mary e alla sconsiderata Lydia.
Lo stile di Jane Austen è ironico, accattivante, leggero e rende la lettura del romanzo piacevole e divertente, affrontando allo stesso tempo tematiche dal forte valore morale.
A mio parere, niente eleva muri e barriere più dell’Orgoglio e del Pregiudizio. Elizabeth e Darcy si trovano ai lati di una frontiera invisibile che gli impedisce di parlarsi e di conoscersi per quelli che sono davvero, per scoprire che in fondo tutti sono umani, nonostante siano appartenenti a classi diverse, parlino lingue diverse o abbiano stili di vita diversi.
“Orgoglio e Pregiudizio” è un romanzo universale, un ritratto efficace della borghesia inglese dell’800, che consiglierei senza alcun dubbio.
Nonostante sia stato pubblicato più di 200 anni fa, “Orgoglio e Pregiudizio” è tra i romanzi più letti ancora oggi, a testimonianza del fatto che i temi che tratta e i personaggi che descrive hanno rilevanza anche nel mondo contemporaneo.
La storia di Darcy, di Elizabeth e della famiglia Bennet ha affascinato, affascina e continuerà ad affascinare i lettori di tutte le epoche e le età grazie all’innegabile piacevolezza della narrazione, all’attualità dei temi affrontati e alla vena ironica e critica di Jane Austen in uno dei suoi più grandi capolavori.  

Alice Torzillo

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