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PAURA- SERPENTI SOTTO IL TAPPETO


“In questi giorni di catastrofici mutamenti e di funesta incertezza, vi è forse uomo che sperimenti la depressione e il disorientamento di una paralizzante paura che, simile ad un tormentoso cane d’inferno, perseguita ogni nostro passo? Turbati dal fatto che giorni e anni passano così velocemente, noi ci prescriviamo droghe che promettono eterna giovinezza. Quasi senza essere consapevoli del mutamento, molti hanno permesso alla paura di trasformare l’alba dell’amore e della pace in un tramonto di depressione interiore. Ma io non intendo suggerire che noi dovremmo cercare di eliminare interamente la paura dalla vita umana: se anche questo fosse umanamente possibile, sarebbe praticamente indesiderabile. La paura è l’elementare sistema d’allarme dell’organismo che avverte dell’avvicinarsi dei pericoli e senza del quale l’uomo non sarebbe potuto sopravvivere né nel mondo primitivo né in quello moderno.  La paura, inoltre, è un’importante forza creativa. Ogni grande invenzione e ogni processo intellettuale rappresenta il desiderio di sfuggire a qualche circostanza o condizione temuta. Così, in un certo senso, la paura è normale, necessaria, creativa.  Ma dobbiamo ricordare che paure anormali sono emozionalmente rovinose e psicologicamente distruttive. Per prima cosa, dobbiamo affrontare le nostre paure fermamente e domandarci onestamente perché abbiamo paura. Questo mettersi di fronte alla paura ci darà forza, in qualche misura. Non guariremo dalla paura con la fuga o con la repressione, poiché più tentiamo di ignorare e reprimere i nostri timori, più moltiplichiamo i nostri conflitti interiori. In secondo luogo, noi possiamo dominare la paura per mezzo di una delle supreme virtù che l’uomo conosca: il coraggio. In terzo luogo, la paura si domina con l’amore.In quarto luogo la paura si domina con la fede.”  
Al cinquantesimo anno dalla morte di Martin Luther King, ministro della Chiesa battista, dal 1955 leader del movimento antisegregazionista negli Stati Uniti, premio Nobel per la pace, l’eco delle sue parole nel discorso “La forza di amare”, parole senza tempo, parole che sembrano essere eternamente immortali.
Un tema comune a tutti gli uomini, quello della paura. Sigmund Freud per illustrare la differenza tra paura normale e anormale parlò di una persona che, con molta ragione, aveva paura dei serpenti nel cuore di una giungla africana e di un’altra persona che aveva paura che i serpenti fossero sotto il tappeto del suo appartamento cittadino. Gli psicologi dicono che i bambini normali nascono con due sole paure, la paura di cadere e la paura dei rumori forti, e che tutte le altre sono acquisiste dall’ambiente. La maggior parte di queste paure acquisite sono serpenti sotto il tappeto.
Dunque, come annientare il nemico?
Fondamentale sarebbe il confronto diretto con esso; non è la paura che deve dominare l’uomo, ma l’uomo che deve soggiogarla. “Un affetto dunque, è tanto più in nostro potere e la mente ne patisce tanto meno, quanto più lo conosciamo” affermava il  filosofo olandese, Baruch Spinoza, nella sua opera “L’etica secondo l’ordine geometrico dimostrata”, sottolineando che l’uomo può limitare passioni ed emozioni attraverso un uso consapevole della ragione e soprattutto prendendo consapevolezza di ogni situazione e circostanza.
Bisogna  soverchiare la paura, farlo con il coraggio, ma il coraggio richiede l’esercizio di una volontà costruttiva che ci rende capaci di estrarre una pietra di speranza da una montagna di disperazione.
Conoscenza. Consapevolezza. Impegno. Forza di volontà. Costanza.
Chiara Falvella

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