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Visualizzazione dei post da settembre, 2019

La percezione della crisi climatica nella regione di Sinisgalli e Scotellaro

Poco più di un anno or sono, una quindicenne svedese dall’aria mite, con lunghe trecce bionde e con occhi verdi capaci di penetrare negli animi di chi vi ci si imbattesse, decise di recarsi ogni venerdì davanti al Parlamento per urlare silenziosamente il proprio disappunto nei confronti delle politiche miopi ed insensibili che hanno seminato ed alimentato il disastro ambientale. A farle compagnia non c’era nulla e nessuno se non uno zainetto rosa ed un cartellone con su scritto “Skolstrejk för klimatet”, ossia: “Sciopero scolastico per il clima”.  Quella ragazzina incompresa ed isolata, che dichiarò guerra ad un impero invincibile come quello delle multinazionali e dei lobbisti complici della messa in pericolo del Pianeta, nonostante la sistematica indifferenza dell’opinione pubblica, lo scoraggiante silenzio dei media, le frustranti critiche dei conoscenti e gli ingenti problemi personali e familiari, non gettò mai la spugna. Non mollò la presa. Non demorse. Non si diede per vi

Per un'Italia senza odio; per un'Italia Giallo-Rossa.

(Articolo del 5 Settembre 2019) Dopo una  di una lunga serieimate trattative e frenetiche consultazioni, che hanno visto impegnate diverse forze parlamentari, il Governo Giallo-Rosso sarà pronto ad insediarsi nelle sedi amministrative.  Quest’evento non segna semplicemente il germoglio di un nuovo esecutivo, ma la fine di una stagione politica che per 14 mesi ha messo in ridicolo il nostro paese. Con un pizzico di sano ottimismo possiamo sperare che nessun leader politico parlerá più di ruspe o di zingaracce. Che nessun cazzaro verde sarà in spiaggia tra le cubiste mentre noi italiani gli paghiamo lo stipendio . Nessun ministro farà leva sulle paure popolari. Nessun politico seminerà fake-news e disinformazione per raccogliere dei voti. È il caso di dire che la pacchia è veramente finita . Rischiavamo, noi italiani, di essere ricordati come quelli dei porti e dei cuori chiusi. Come quelli disumani del Decreto Sicurezza Bis. O come i coloro che, nel silenzio generale, lasciavano

11 SETTEMBRE: INGANNO GLOBALE.

La mattina dell’undici Settembre 2001, 19 terroristi medio-orientali salirono su quattro aerei di linea in volo dalla costa est a quella ovest degli U.S.A. Questi ultimi, armati di tagliacarte, sabotarono gli equipaggi e presero possesso dei comandi dei relativi mezzi. Così, cavalcando quell’onda di rancore nutrita nei confronti del mondo occidentale, dirottarono gli aerei in direzione dei 3 simboli dello sviluppo e della democrazia d’oltreoceano : le due torri gemelle, la casa bianca ed il pentagono. Gli estremisti responsabili di questi atti terroristici, non riuscirono nel disumano intento di far saltare in aria la casa bianca, ma concretizzarono la loro deplorevole volontà di schiantarsi contro il pentagono e le Twin Towers. Questo é, in estrema sintesi, il succo della versione ufficiale fornita dagli Stati Uniti d’America.  In seguito a questi fatti, ormai entrati a far parte dei libri di storia, s ono emerse delle scomode verità, delle inspiegabili inadempienze, delle inc

Quando viltà e codardia si abbattono contro gli animali

L’elefantessa in figura si chiama Tiniki ed il suo stato di salute é palesemente drammatico a causa di un evidente malnutrizione a fronte della vecchiaia.  Nonostante i suoi 70 anni e gli indelebili segni di una netta decadenza fisica Tiniki é ancora costretta ad “esibirsi” in un festival buddista in un comune dello Sri Lanka. Quest’ultima viene ricoperta da drappi affinché i turisti ed i pellegrini, che accorrono numerosi per la manifestazione religiosa, ne possano apprezzare la mascherata bellezza. Nessuno di quei visitatori saprà mai che sotto quelle vesti si nasconde un animo sofferente , un cuore pulsante ed una creatura senziente. Quasi tutti si scatteranno un selfie con quel fenomeno da baraccone, ignari di tutti i maltrattamenti fisici e delle torture psicologiche subite dall’elefantessa.  Queste foto, rese note dall’associazione locale Save Helephant Planet, sono testimoni di un “fenomeno” ormai planetario che ora trova espressione anche nella sub-“cultura”